Libero adattamento teatrale della fiaba “La Gatta Cenerentola” di Giambattista Basile
a cura e con la regia di Domenico Basile con
Consiglia Aprovidolo
Teresa Barretta
Paola Cacace
Enrico Disegni
Giuseppe Fedele
Giulia Piscitelli
Oggetti di Scena - Laura Iermano Direttore di produzione – Ciro Lobefalo Produzione esecutiva – Elisabetta Nepitelli Alegiani
Chi era Cenerentola? La giovane descritta dai fratelli Grimm o ancora prima da Charles Perrault o la Zezolla della Gatta Cenerentola del Basile?
Già la prima volta che lessi questa fiaba tratta da “Lo cunto de li cunti” mi sono posto questa domanda. Il racconto del Basile è terribile. La giovane Zezolla trascurata e umiliata dalla sua matrigna accarezza l’idea di ucciderla. Grazie alla complicità della sua maestra di ricamo riesce nel suo intento ed inoltre convince il padre a sostituire la defunta matrigna con la maestra stessa.
Ma in seguito il terribile gesto sarà presto ripagato con la stessa moneta. La maestra di ricamo che fino a quel momento aveva mostrato grande amore ed attenzione per la povera fanciulla si rivelerà peggiore della matrigna. Subito dopo il matrimonio, infatti, si presenta con le sue sei figlie, avute dal precedente marito ormai defunto e tenute rigorosamente nascoste fino a quel momento. E così quella che a Zezolla era parsa l’inizio di una storia felice, si trasforma ben presto nel più grande dei suoi incubi. La storia, quella ufficiale, poi la conosciamo tutti.
+ Leggi di piùMa quale potrebbe essere stata invece la vera storia di Zezolla, ovvero di Cenerentola?
Mi sono immedesimato nella psicologia dei singoli protagonisti ed ho provato a raccontare la storia attraverso il punto di vista di ognuno di loro. Chi ha davvero ucciso la matrigna? Quale è la vera storia della maestra di ricamo? Cosa cercava il Re quando presenziava le feste da ballo? Ed inoltre che fine hanno fatto la maestra di ricamo e le sorellastre una volta allontanate dal regno? Lo spettacolo ha una struttura itinerante e lo spettatore segue la storia ascoltando i “Cunti” dei protagonisti. Alla fine, lo spettatore deciderà quale di quei racconti sarà il più veritiero.
Quattro Storie della durata di circa 10 minuti l’una, 6 attori, quattro location lungo un percorso all’interno di un castello o di un borgo per un tempo totale di circa 60 minuti.
Quattro Repliche ad intervalli costanti. Non c’è un inizio o una fine del percorso.
I gruppi di massimo 25 spettatori possono seguire un percorso con partenze dal punto iniziale ogni 15 minuti. In alternativa un unico gruppo di 100 spettatori può essere diviso in quattro sottogruppi da 25 spettatori che cominceranno contemporaneamente il loro tragitto ma già suddivisi nelle 4 location. Non è necessaria amplificazione tantomeno un impianto luci se i luoghi delle rappresentazioni sono già sufficientemente illuminati. Lo spettacolo comincia quando il sole non è più caldo, o direttamente la sera.
Domenico Basile
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